La dematerializzazione è il fenomeno che ha permesso la trasformazione dei prodotti fisici in digitali.
Il processo di dematerializzazione richiede l’utilizzo di alcuni strumenti digitali e soluzioni software più o meno avanzati. Questo processo, seppur in grado di generare vantaggi, pone alcune criticità. Ad esempio:
Riduzione del personale, come: cassieri, contabili, commessi, addetto alle vendite ecc…
Investimento finanziario: il passaggio dalla gestione dei documenti cartacei a quella elettronica comporta costi tecnici, di manutenzione, di hosting, ecc…
Deperibilità: ovvero la mancata sicurezza sull’archiviazione. Ad esempio mettiamo caso che eliminassimo tutti i nostri documenti cartacei e li avessimo conservati in un Hard IIDisk esterno e quest’ultimo si rompesse, avremmo perso ogni reperibilità sui documenti.
Per quanto riguarda alcuni vantaggi:
Vantaggio economico: l’impatto economico è sconcertante, le aziende dedicano alla gestione della dematerializzazione quasi il 3% del loro fatturato annuo. La dematerializzazione dei processi amministrativi rappresenta quindi un notevole vantaggio economico che può essere quantificato in diverse migliaia di euro, a seconda del proprio fatturato annuo.
Vantaggio ecologico: La tecnologia digitale può consentire di trattare l’attuale crisi ambientale in modo semplice. La digitalizzazione delle comunicazioni e della documentazione agevola la condivisione elettronica, il che porta a guadagnare tempo.
Maggiore praticità: la maggior parte degli strumenti che utilizziamo oggigiorno sono collaborativi e imitano con precisione tutti i processi cartacei. Poiché il lavorare da remoto ha guadagnato terreno dopo l’avvicendarsi dei vari lockdown, i dipendenti hanno visto emergere nuove esigenze di immediatezza e simultaneità, per le quali la dematerializzazione è stata una risposta molto efficace.
Fonti: COOPSERVICE, APPVIZER, WIKIPEDIA, DILITRUST.
Davide Virzì, Riccardo Virzì e Daniele D’Aiello.